Uno studio sui videogiochi evidenzia gli effetti positivi sulla creatività
Creatività e giochi: l’approfondimento di Giampaolo Sutto
Il videogioco come strumento educativo e formativo: sembra una provocazione, invece è ciò che sembra suggerire uno studio pubblicato dall’università statunitense dell’Iowa. I ricercatori, capitanati dalla psicologa Douglas Gentile, hanno infatti osservato l’impatto positivo sulla creatività dei ragazzi di un noto titolo videoludico: Minecraft. Sottoposti ad una sessione di gaming, evidenzia Giampaolo Sutto, i partecipanti hanno fatto registrare livelli migliori di creatività, soprattutto in assenza di istruzioni specifiche sullo stile di gameplay da adottare. Il risultato della ricerca non è certo un fulmine a ciel sereno, basti pensare che in Italia Minecraft è già utilizzato nelle scuole nell’ambito del protocollo d’intesa siglato da Microsoft e Miur. Nel frattempo, negli Stati Uniti è attivo da diversi anni il Game Lab del Massachussets Institute of Technology, vero e proprio centro di eccellenza mondiale il cui scopo è proprio quello di realizzare videogiochi a carattere educativo. In Germania addirittura sono oltre 8000 gli istituti di infanzia ad aver adottato un software per insegnare la lingua tedesca ai bambini con un’età compresa tra i 5 e i 7 anni.
Veronese, Giampaolo Sutto si è appassionato di gaming in tenera età: il suo primo compagno di giochi è stato il mitico Sega Mega Drive, la console più apprezzata dalla fine degli anni ‘80 sino all’avvento dell’altrettanto leggendaria Playstation. Diventato più grande, non ha perso la voglia di continuare a giocare e perdersi tra una sessione di gaming e l’altra. Nel tempo ha però sviluppato un interesse profondo verso i titoli più impegnativi a carattere strategico, sia economico che militare. Tra i suoi videogiochi preferiti rientrano infatti grandi classici come Age of Empires II, Empire Eart, Red Alert, Sims City, Zoo Tycoon e Roller Coaster Tycoon. La passione di Giampaolo Sutto per il mondo del gaming non è mai stata fine a sé stessa: la sua curiosità lo ha sempre spinto a cercare dei titoli che potessero insegnarli qualcosa. Per questo motivo uno dei ricordi più belli che conserva in tal senso sono le ore passate a leggersi le mini-enciclopedie presenti su Age of Empires II.
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